domenica 10 agosto 2014

L'amore ai tempi del colera

Titolo: L'amore ai tempi del colera
 Autore: Gabriel Garcia Marquez
Pagine: 376

Con la solita sorprendente capacità di penetrare nell’animo umano e descriverne i sentimenti, i turbamenti, i limiti e le rare virtù, in questo romanzo Marquez ha creato personaggi indimenticabili che appaiono come emblematici “antieroi” agli occhi del lettore che ne rimane affascinato, talvolta identificandosi con ciascuno di essi, talvolta prendendone le distanze.

L’introspezione operata dall’autore non predilige la psiche maschile rispetto a quella femminile o viceversa: egli mostra di conoscere a fondo sia il mondo dell’uomo che quello della donna e ne mette a nudo i pensieri più intimi.

La storia dell’amore infelice di Florentino Ariza per Fermina Daza, ci conduce attraverso cinquant’anni di vita e introduce altri personaggi di grande spessore come Juvenal Urbino o Transito Ariza. Il punto centrale del romanzo è sicuramente la rappresentazione e l’interpretazione dell’amore nelle varie stagioni della vita.

Non stupisce vedere gli affanni delle coppie sposate, al contrario sorprende la lucida e cinica constatazione della rilassante sensazione di libertà conseguente allo stato di vedovanza, sensazione che sorge nel momento in cui ci si riappropria di un’esistenza tutta dedita e subordinata all’altro. La giovinezza e la maturità sono i periodi della vita in cui il sesso è più prepotente e l’amore concede meno attenuanti agli errori, anzi è più esigente e arrogante. Le incomprensioni, gli odi, i tradimenti sono più difficili da perdonare, quando si è convinti di avere il diritto di esigere il massimo.

Anche il matrimonio di Fermina, che agli occhi della società appare perfetto, nasconde profonde crepe. Juvenal e Fermina si capiranno meglio quando saranno più avanti negli anni.

Florentino, innamorato frustrato, cerca di attenuare il suo continuo tormento cercando amori più o meno occasionali, relazioni instabili che appaghino i suoi irrefrenabili istinti, sempre con il pensiero rivolto a Fermina. Anche questo personaggio viene, però, descritto nei suoi limiti sia fisici che caratteriali. Non è un ammaliatore eppure annovera un gran numero di conquiste femminili, finendo col sedurre persino un’adolescente.

Eppure il suo amore sarà costante: lo confesserà a Fermina con numerose lettere appassionate.

Se l’amore conosce crisi nel periodo del massimo vigore degli amanti, esso può esprimersi con minore arroganza e maggiore generosità proprio in quella stagione della vita che coincide con la vecchiaia, quando il consapevole peso della solitudine porta ad accettare i limiti e i difetti dell’altro con maggiore disponibilità.


Commento: Se è vero che i pregiudizi da superare sono molteplici, se è vero che il corpo a volte invecchia in modo imbarazzante e deprimente più presto di quanto non invecchi il cervello, è pur vero che superati gli imbarazzi e i condizionamenti culturali indotti, l’amore può trovare il suo più gratificante equilibrio proprio nella fase più avanzata della vita, quando la sola constatazione di essere ancora vivi è di per sé un’esperienza esaltante.


VOTO: 8.5/10

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